CAMAIORE. Dal 1 Dicembre al 31 Gennaio nella Saletta Del Dotto in via Vittorio Emanuele appuntamento con la personale di Nicola Rombi “Primo”.

Una mostra che vuo, far ritornare Camaiore agli antichi splendori degli anni Settanta  ricca di eventi artistici e di personaggi che avevano scelto il paese versiliese come loro terra come  Murabito, Beretta, Saporetti, Russoli ma anche  gli artisti locali, D’Andrea, Regattieri,Paladini, DalleLuche.

La mostra di Nicola Rombi può riaprire questa speranza, un plauso a  lui e tutti i giovani che vogliono riprendere questo percorso. Ecco alcuni commenti sulla mostra e sull’artista.

“Interessante e suggestivo  il percorso di Nicola. Si presenta al pubblico per la prima volta, inserendo i suoi lavori come due momenti diversi, ma inscindibili. La parte accademica dotata di una ricerca del “modello”, con l’uso della tecnica, puntuale ,precisa ancorata alla tradizione nobile della scuola; con un  processo di definizione del segno , del chiaro scuro, della forma inserita in una composizione equilibrata ed armonica. Dall’altro la sintesi del percorso precedente con una “stilizzazione” della forma che utilizza elementi geometrici .Elementi definiti , ma lirici, perché raccontano ugualmente quanto sperimentato precedentemente. Le forme che Nicola costruisce le “ vediamo”, ma non solo “le “percepiamo” perchè immediatamente è il nostro cervello che conferisce loro l’aspetto figurativo. Possiamo quindi sostenere  che le opere sperimentate da Nicola condensato tutto il lavoro precedente  trovando forme di espressione che fanno ben sperare, perché inserite, nel solco dell’arte del novecento”.

Franco Benassi

 

“Il passaggio dal figurativo all’astratto figurativo è spesso, un percorso obbligato in chi desidera sperimentare altre forme di figurazione. Per Nicola è ancora forte la necessità di ancorarsi alla “tradizione”, come possiamo vedere nella successione dei disegni qui esposti, in cui mostra quella precisione e compostezza tipiche della tradizione scultorea toscana. Ma è proprio di coloro che inizialmente cercano nel disegno la “veridicità” e cioè la perfetta restituzione del modello esagerarne la definizione che poi, una volta ottenuta, trasformano. Ed ecco allora i nuovi lavori che in sostanza sono gli stessi ma proposti nella forma di essenza. Le forme, spogliate dalla presunta veridicità, vengono trasformate in geometrie che si muovono secondo il tema del ritmo e dell’equilibrio compositivo. Il tutto si traduce in piacevoli elaborati che rivelano in Nicola non solo la capacità di averli prodotti, ma principalmente il desiderio di “cercare” nuove forme di espressione che segnano l’inizio di una carriera all’insegna dell’arte ma anche della tradizione artistica toscana”.

Aldo Aytano

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ultimo aggiornamento: 03-12-2012


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